REGOLAZIONI

(Da Delta & Parapendio n. 165, aprile 2006)

REGOLAZIONI A TERRA

Prima di andare in volo per la prima volta con un PRM, specialmente se nuovo e mai volato da alcuno, é indispensabile appendersi ad un supporto fisso (trespolo, balcone, trave), per una prima regolazione di massima. Il piano dell'elica dovrà essere verticale, leggermente reclinato all'indietro con gli attacchi bassi basculanti, la posizione comoda e naturale. Controllate la regolazione del pettorale, che dovrà tassativamente essere quella che consente ai distanziali di lavorare correttamente (paralleli), e se del caso bloccatela con nastro adesivo. Solamente con quel tipo di distanziali che prevedono uno snodo che permette loro di aprirsi, si potrà mantenere una regolazione un poco più ampia, peraltro inutile e solitamente eccessiva.
La cosa più importante, a questo punto, é provare diverse volte ad entrare e uscire dall"imbrago, senza aiutarsi con le mani e senza appoggiare i piedi a terra, in modo da simulare una situazione reale di decollo ed atterraggio. In questo modo, impratichendovi nella manovra con calma ed a terra, avrete modo di esercitarvi e di capire quale sia la tecnica migliore da adottare, e quali le regolazioni dell"imbrago che possano influire su di essa.
Prima di andare in volo, provate anche a muovervi e a correre col PRM sulle spalle, dovrete sentirlo ben aderente alla schiena ma dovrete anche mantere una certa libertà di movimento. Per far ciò regolate la lunghezza degli spallacci interni (attacchi alti) o degli spallacci (attacchi bassi), della fibbia che li unisce e dei cosciali.


RODAGGIO

Alcuni nuovi motori sono forniti parzialmente pre-rodati prima della consegna, tuttavia tutti quanti necessitano di una accurata fase di rodaggio a terra prima di andare in volo. Dovrete farlo funzionare per cicli di pochi minuti, in spalla, aumentando progressivamente i giri senza mai superare la metà gas, e facendolo riposare per almeno cinque minuti tra un ciclo e l'altro. Attenzione specialmente ai propulsori raffreddati ad aria libera o ad acqua, che tendono a surriscaldare senza il flusso del vento relativo. Una volta ripetuta l'operazione quattro/cinque volte, potrete andare in volo avendo l'accortezza di erogare piena potenza solamente per il decollo, e di effettuare voletti brevi nei primi tempi. Nel caso di pilota pesante e/o temperature elevate, é consigliabile prolungare un poco la fase di rodaggio. E" forse utile utilizzare una percentuale di lubrificante nella miscela di uno 0,5% più alta per i primissimi minuti di funzionamento.


CARBURAZIONE

I vari motori sono consegnati già carburati, tuttavia la carburazione é dipendente da diversi fattori e può richiedere un aggiustamento. Se non siete più che sicuri della vostra competenza, non modificatela e rivolgetevi al costruttore o a persona esperta se ne avvertite la necessità. Non mi sogno nemmeno, in questa sede, di cercare di spiegare il modo in cui si carbura un propulsore per parapendio. Le variabili sono infinite, la tecnica é dettata più che altro dall"esperienza e da un buon "orecchio". Mi limiterò quindi ad indicare i casi in cui, evidentemente, la carburazione é sbagliata o ci sono altri problemi, e si dovrà senz"altro prendere provvedimenti.
Ad esempio quando il motore, da caldo, borbotta, fa fumo, prende giri irregolarmente o, peggio, manifesta cali di potenza. Tenete presente che ciascun motore a due tempi regolarizza il proprio funzionamento a partire da un certo numero di giri in poi. Ve ne sono alcuni che funzionano in maniera lineare già dal minimo, altri che abbisognano di salire oltre un certo regime prima di regolarizzare l"erogazione. Per questi ultimi non preoccupatevi, quindi, se al di sotto di questo regime il motore perde dei colpi. Tuttavia, dando gas in maniera repentina, il motore non deve soffocare o gorgogliare. Controllate il colore dei depositi sugli elettrodi della candela: essi devono tendere al nocciola chiaro, mai al nero o al bianco.

Davide Tamagnini
Foto di Giovanni Menna

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