LA MESSA IN MOTO
(Da Delta & Parapendio n. 166, maggio 2006)
E' importante, se si avvia il motore a terra, farlo in un
posto adatto, con erba bassa e senza oggetti vari, rami, sassi, sabbia, che
possano finire nell'elica rovinandola e trasformandosi in pericolosi proiettili.
Per prima cosa occorre allontanare eventuali curiosi a distanza di sicurezza,
specialmente non devono sostare di lato sul piano di rotazione, o nel flusso
diretto dell'elica. Quindi controllate che ci sia la miscela, che eventuali
rubinetti sul circuito di alimentazione o sullo sfiato del serbatoio siano
aperti, che ogni cinghia, cavo, fibbia, sia accuratamente fissato e non possa
arrivare nell'elica.
L'AVVIAMENTO ELETTRICO
E' il caso, a questo punto, di spendere due parole sull'avviamento elettrico,
sempre meno utilizzato ma comunque previsto su molti modelli di PRM. Questo tipo
di avviamento, sebbene necessario con le grosse cilindrate, é senz'altro e prima
di tutto estremamente pericoloso. E' chiaro infatti, che col più spartano
avviamento a strappo, é impossibile una messa in moto accidentale, mentre con
quello elettrico, se non si prendono le dovute precauzioni, é sufficiente la
pressione di un pulsante per avere l'elica in movimento. E' da considerarsi
assolutamente irrinunciabile quindi, per quanto protetto possa essere il
pulsante di avviamento, uno staccabatteria da utilizzare sempre:
solo pochi istanti prima della messa in moto si collegherà la batteria (dopo
aver controllato che il pulsante funzioni correttamente e non sia premuto), ed
il primo pensiero una volta atterrati sarà quello di interrompere il circuito. A
maggior ragione poi, si dovranno allontanare amici e spettatori, specialmente i
bambini.
Una piccola parentesi ancora per chiudere il discorso sulle particolarità
dell'avviamento elettrico. Esistono accumulatori al piombo o al nichel-cadmio,
con ricarica in volo o meno, ma comunque sia la loro capacità é solitamente
limitata, perciò si avrà l'accortezza di controllare lo stato di carica prima
delle operazioni, e se del caso ricaricare; quindi si cercherà di azionare il
motorino di avviamento lo stretto necessario. E' saggio infine, disporre sul
campo di una batteria ausiliaria di buona capacità (una vecchia batteria per
auto o moto di solito va benissimo, controllate la tensione di esercizio),
montata in una cassetta trasportabile, da collegare in parallelo alla batteria
del PRM se di quelle al piombo, o direttamente al motorino di avviamento
escludendo la piccola batteria di bordo se al nichel-cadmio o
nichel-metal-idrato, per il primo avviamento a freddo e in tutti i casi di
inefficienza della batteria del PRM.
MESSA IN MOTO A TERRA
Ora analizziamo la corretta procedura per la messa in moto vera e propria.
Voglio che sia chiaro un concetto: l'avviamento a terra del PRM é forse l'unica
operazione che rende potenzialmente pericolosa questa macchina per il proprio
pilota. Ogni accortezza é necessaria. La superficialità, la sbadataggine e la
faciloneria mettetele un attimo da parte: fate mente locale, state concentrati
sui vostri gesti due minuti e la vostra incolumità é assicurata.
Pompate con l'apposita pompetta a mano per far affluire il carburante al
carburatore, dopo aver sbloccato la membrana dello stesso con un oggetto
appuntito o con l'apposito pulsante, da tenere premuto durante l'operazione. Non
esagerate per non ingolfare il motore. Se il carburatore é a vaschetta non sarà
necessario premere alcunché. Se la pompetta non é prevista, per far affluire la
miscela é possibile mettere in pressione il serbatoio, soffiando energicamente
nello sfiato.
Se il motore é dotato di decompressore manuale, premete lo stesso sulla testa
del cilindro. Quindi mettetevi di fronte alla selletta, impugnate la manetta del
gas con la mano sinistra e - ATTENZIONE! - controllate accuratamente che il
comando sia libero di scorrere in tutta la sua escursione e soprattutto ritorni
correttamente al minimo. Dovrete udire il rumore metallico di fondocorsa
della farfalla sul carburatore. Il motore che resta accelerato é impossibile da
tenere fermo una volta in moto, e vi rovinerà addosso procurandovi serie lesioni
con l'elica in movimento. Non c'é gabbia e non esiste rete che possa resistere
alla spinta di svariate decine di chili che fanno leva in un punto solo.
Ora tenete saldamente il telaio nella parte alta, sulla barra orizzontale che
solitamente si trova dietro la testa del pilota, con la stessa mano che impugna
la manetta (la sinistra) studiando un sistema efficace per poter opporre
resistenza alla spinta senza accelerare involontariamente. E' facile infatti che
per contrastare la spinta del motore si acceleri senza volerlo. Preparatevi
anche a premere senza indugi il pulsante di spegnimento in caso di necessità.
Per ulteriore sicurezza appoggiate il ginocchio sinistro allo schienale, quindi
urlate: "Elica!", per avvertire i presenti, e tirate con decisione ed ampia
escursione la cordicella di avviamento con la mano destra. La cordicella stessa,
che può essere situata nella parte alta del telaio o su un lato, deve essere
riaccompagnata delicatamente nella sua sede, e non lasciata all'improvviso. Con
l'avviamento elettrico ovviamente, sarà tutto più semplice (ammesso che
funzioni!), basta tenere il telaio con la mano sinistra ed il joystick con la
destra, azionando il motorino per brevi periodi.
Può essere utile durante l'avviamento una piccola apertura della farfalla del
carburatore, da rilasciare immediatamente. Ripetete l'operazione fino
all'avviamento del motore, se questi scoppietta e non si avvia può essere
necessario azionare di nuovo il già citato decompressore manuale, se previsto.
Se al terzo o quarto tentativo non parte, interrompete l'operazione e trovate la
causa del mancato avviamento, probabilmente non é arrivata abbastanza miscela al
carburatore. Se al contrario l'avete ingolfato, lasciatelo a riposo qualche
minuto e se necessario svitate la candela e fatelo girare a vuoto, poi rimontate
una candela pulita.
Se il vostro carburatore é dotato di arricchitore per l'avviamento a freddo, la
miglior cosa é inserirlo completamente, aspettare che il motore si avvii e si
spenga a causa della miscela troppo ricca (se non si spegne subito spegnetelo
voi), quindi escluderlo e riavviare. Non armeggiate vicino all'elica in
movimento.
Non appena avviato il motore, sarà difficile che questi da freddo possa reggere
il minimo; il circuito carburante inoltre é pieno di bolle d'aria perciò sarà
utile tenere un regime allegretto fino a quando il propulsore girerà tondo e
regolare, ma senza farlo salire di giri: primo perché la spinta sarà eccessiva
da contrastare (e quindi dovrete avere già indossato il paramotore), secondo
perché prima di aumentare i giri dovrete attendere che la temperatura salga un
poco, per non rovinare il motore.
Dopo qualche minuto quindi di funzionamento a basso regime, potrete spegnerlo e
indossarlo. Nella stagione calda, sarà sufficiente anche solo qualche secondo,
giusto per vedere se va in moto. Se, per inciso, l'interruttore di massa per
qualche ragione non dovesse funzionare, uno spegnimento alternativo d'emergenza
potrà essere effettuato tappando con la mano l'entrata d'aria del filtro.
Non lasciate MAI il paramotore incustodito col motore acceso!
Davide Tamagnini
Foto di Giovanni Menna