GONFIAGGIO ROVESCIO / DECOLLO / IN VOLO
(Da Delta & Parapendio n. 169, agosto 2006)
GONFIAGGIO ROVESCIO
Alcune veloci considerazioni sul gonfiaggio rovescio: non pone
alcun problema, naturalmente é impensabile gonfiare senza avere i comandi già
incrociati per poi lasciarli e riafferrarli come spesso si vede fare in volo
libero, visto che in una delle due mani stringiamo la manetta del gas. I comandi
saranno perciò già incrociati, e agiremo su entrambe le bretelle "A" con la sola
mano libera per sollevare la calotta. A vela gonfia e stabilizzata ci gireremo
e, a schiena dritta, agiremo progressivamente sul gas. Se ci lasciamo
sorprendere da una raffica che ci solleva all'improvviso, non commetteremo
l'errore di rilasciare di colpo il gas, nel qual caso pendoleremmo violentemente
in avanti.
Come sempre la pratica e l'allenamento vi aiuteranno. Provate dapprima ad
applicare la tecnica muniti di una semplice selletta da volo libero, fingendo di
avere nella mano (comunemente la destra) il joystick che vi consente di
impugnare solamente il freno. Poi provate col PRM a motore spento, infine a
motore acceso. In una buona giornata di vento, potrete simulare decine e decine
di decolli e atterraggi senza mai fermarvi. Attenzione, specialmente se il
vostro mezzo non é dotato di frizione, nel girarvi e rigirarvi, fate in modo che
il fascio funicolare sia bello teso sopra di voi, e spegnete subito se avete il
sospetto che la vela o i cordini stiano per cadervi addosso, o se cadete voi
stessi.
SUBITO DOPO LO STACCO
Le cose da farsi subito dopo lo stacco dipendono da vari
fattori. Naturalmente quella di sedervi nell'imbrago sarà l'ultima delle vostre
preoccupazioni.
Per prima cosa dovrete controllare la direzione ed eventuali pendolate, con
interventi mirati sui freni e motore. Di norma se il decollo é avvenuto nella
maniera corretta, vale a dire con una buona velocità, e se il vostro motore é
discretamente potente, l'ala tenderà a cabrare dopo lo stacco anche in misura
consistente. Per evitare questo fenomeno, é sufficiente calare subito un
pelino il motore, non appena staccati da terra di circa 3-4 metri, ma di
pochissimo appunto, mantenendo i freni alti, e solo dopo che l'ala é
arrivata al culmine della cabrata, pizzicare i comandi per rallentarne la
successiva leggera picchiata. Nel momento in cui pizzicate i comandi potete
anche ridare motore se é necessario fare quota velocemente. La cosa peggiore che
possiate fare invece, impressionati dalla spinta del motore, é togliere del
tutto il gas, specialmente in maniera tardiva. La pendolata in tal caso sarebbe
incontrollabile e finireste al suolo in maniera violenta, con o senza collasso
frontale. Perciò, se non sapete esattamente cosa fare, non fate niente: freni
alti e tutto gas per una decina di secondi, poi calate dolcemente i giri
fino a circa il 70% e continuate la salita. Ovvio che in tal caso il motore e la
vela saranno adeguati alla vostra (scarsa) esperienza.
Per quanto tempo é necessario mantenere piena potenza? Premesso che tutti i
motori si devono trattare con garbo e non si possono mantenere a tutto gas per
molti minuti, quanto ciò sia necessario dipende dal territorio che abbiamo
davanti. Se lo spazio aperto é ampio, la piena potenza é meglio richiederla
solamente per ottenere lo stacco, vale a dire pochi secondi, e poi calare
subito. Se invece il paesaggio é "ostile", con numerosi ostacoli e terreni
inatterrabili, sarà opportuno fare quota il più rapidamente possibile,
controllando contemporaneamente la direzione per mantenersi in cono di
efficienza su di uno straccio di prato atterrabile. Ad ogni modo, con le
prestazioni dei motori e delle vele attuali, con 30'' di salita rapida a tutto
gas si superano tranquillamente i 50 metri di altezza, più che sufficienti con
un parapendio per gestire al meglio una eventuale piantata. Si può anzi
circuitare facendo quota sullo stesso campo di decollo, descrivendo delle esse
fino a quando non saremo abbastanza alti per girare in tondo.
Se per qualsiasi motivo non siete riusciti a sedervi subito, potrete aiutarvi
con la mano sinistra una volta fatta un po' di quota, passando il freno nella
mano destra (senza trazionarlo troppo) oppure agganciandolo alla clips
magnetica. Abituatevi a non lasciarlo svolazzare. Non lasciate penzolare e
svolazzare mai niente in PRM, nemmeno la pedalina dello speed system.
IN VOLO
Per volare bene in PRM occorre prima di tutto essere dolci col
gas (non in decollo però!). Aumenti e soprattutto tagli repentini di potenza non
possono che scomporre l'assetto e finanche mettervi nei guai le prime volte. Il
comando del gas infatti, non ha conseguenze solamente sulla quota, salita e
discesa, del vostro velivolo, ma anche direttamente sull'assetto e nel
transitorio sull'angolo di incidenza.
Si può anche sfruttare questa caratteristica per avere a disposizione un
ulteriore e potente comando di beccheggio. Ad esempio, per limitare le picchiate
della calotta, si può per un istante aprire la manetta, anche al massimo, in
modo da "spingervi sotto" la vela; al contrario, é saggio ridurre i giri durante
le cabrate. Facciamo un esempio pratico: stiamo tranquillamente volando in
livellato e ad un tratto entriamo in una bolla termica. Sentiamo l'ala che
rallenta e cabra, cosa facciamo? Se già non eravamo a freni alti, li rilasciamo
totalmente, e contemporaneamente riduciamo i giri. Sappiamo già però, che subito
dopo l'ala ritornerà in avanti, sospinta dalla pendolata di ritorno. Ci
prepariamo quindi ad anticiparla ridando gas proprio nel momento in cui tende a
sopravanzare. Analogamente, uscendo dall'ascendenza, ci aspetteremo una
probabile piccola picchiata, da controllare con freni e gas...
In generale, col tempo dovrebbe risultare istintivo associare l'azione sui freni
con quella sulla manetta: + freni + gas, - freni - gas.
Nel frattempo per i principianti è fondamentale limitarsi ad intervenire con
gradualità sul motore, salire e scendere progressivamente, virare larghi.
Esattamente come per gli altri comandi è d'obbligo essere dolci e lasciare
all'ala i tempi necessari per digerire la variazioni di regime. Se vi trovate
nei pasticci perché magari siete andati in sovracorrezione ed avete
involontariamente provocato delle più o meno ampie pendolate, concentratevi nel
mantenere un poco di gas (circa 1/3) costante e pizzicate i freni. Le
nostre meravigliose ali in effetti volano da sole e la cosa migliore che
possiate fare è non disturbarle troppo... Questo naturalmente volando mezzi
tranquilli e in condizioni di scarsa turbolenza.
Testo: Davide Tamagnini
Foto: Giovanni Menna