DOMANDE E RISPOSTE
Cosa è un Paramotore?
Tecnicamente viene
definito come motore ausiliario da abbinare al parapendio, un'ala a tutti
gli effetti derivata dal paracadute da lancio. E' un mezzo versatile, il più
piccolo mezzo che permette di decollare da una pianura, non necessita di una
pista o di un aeroporto e grazie alla sua elevata manovrabilità vi permette
di atterrare in piccolissimi spazi, anche nel vostro giardino. Raggiunge
velocità massime di 60 Km/h, e può viaggiare ad una minima velocità di 20
Km/h.
Le sue minime
velocità di atterraggio e di decollo sono una garanzia di sicurezza e di
facilità d'uso. Il trasporto e' molto facile perché il parapendio si piega
come un normale paracadute e si racchiude in uno zaino e il paramotore si
può smontare e collocare in una borsa di medie dimensioni per poterlo
comodamente portare in aereo o in auto. E' alla portata di tutti, dai 16
anni in poi, e non richiede particolare prestanza fisica.
Che cos'è il Parapendio?
Un’ala di tela
colorata che si trasporta a piedi in uno zaino e nel tempo stesso una
affascinante macchina volante in grado di regalare emozioni senza pari.
Questo è il parapendio, il modo più facile e divertente per volare in
assoluta libertà ed in totale sintonia con l’ambiente. Il modo più semplice
di volare è alla portata di tutti, prova anche tu l’emozione di staccare i
piedi da terra grazie alle tue sole forze e con il rispetto delle regole
della natura.Tutto cominciò nelle Alpi francesi nel 1978.
Gli appassionati di
acrobazie con paracadute e sci, meglio noti come 'Sky-divers' cominciavano
ad essere stanchi di aspettare i loro aeroplani e di ripetere continuamente
le noiose (ma indispensabili) procedure di ripiegamento del paracadute. Così
provarono un giorno a prendere i loro paracadute ed a lanciarsi giù dalle
pendici dei monti come fossero stati degli uccelli. Il nuovo sport si
propagò velocemente presso tutta la comunità degli scalatori delle Alpi.
Perché volare?
Perché è divertente.
Perché volare non è come nessuna altra emozione.
Un parapendio è uguale ad un paracadute?
No. Il Parapendio e'
simile ai paracadute direzionali moderni utilizzati per lo skydiving, ma vi
sono alcune differenze importanti. Mentre il paracadutista si lancia da un
aereo già in volo, il pilota del parapendio parte dalla terra.
Infatti, il
parapendio decolla per mezzo della rincorsa del pilota, e per questo non ha
il pilotshute (pilotino) e la costruzione del parapendio e' più' fine in quanto il mezzo stesso non deve subire lo choc dell'apertura
veloce ad alta velocità'. Il parapendio in genere ha più' celle, e i cordini
sono più sottili rispetto al paracadute.
Da dove si decolla? E dove si atterra?
Si decolla
normalmente da qualche collina o, grazie all'ausilio del paramotore, dal
giardino di casa. Bastano una leggera brezza e poco più di 20 metri per
trovarsi in volo. Per decollare, due elementi sono necessari: una ala con
forma aerodinamica, e velocità'. Si ottiene la velocità correndo. La forma
aerodinamica viene data all'ala dal gonfiaggio della stessa.
E' pericoloso?
Volare in parapendio
può essere pericoloso esattamente allo stesso modo di qualunque altra forma
di volo sportivo. Detto questo, va sottolineato che il volo sportivo in
parapendio può essere praticato in sicurezza. I parapendii stessi vengono
ormai certificati per sicurezza da Enti Internazionali Competenti: per i
parapendii omologati, gli incidenti causati da cedimenti strutturali,
adoperate entro i limiti di sicurezza stabiliti, appartengono per fortuna al
passato.
E per gestire gli
ormai rarissimi casi di fallimento totale del parapendio, la stramaggioranza
dei piloti vola comunque dotata di paracadute di emergenza. In più,
l'istruzione in materia e' stata standardizzata a livello nazionale e
internazionale, e oggigiorno la maggioranza dei neofiti impara sotto la
guida di istruttori certificati, seguendo un programma comprensivo e
graduato di istruzione. Ne consegue che si vedono ormai pochissimi 'piloti'
non addestrati che tentano di volare con mezzi insicuri da siti pericolosi.
Quanto si va in altezza e in distanza?
L'altezza e la
distanza dipendono sostanzialmente dalle condizioni aerologiche che il
pilota riscontra e dall'autonomia del vostro paramotore. Comunque, il
parapendio vola nelle parti bassi dell'atmosfera, ossia fino a 6.000 metri.
Per quanto riguarda la distanza i record mondiali si misurano ormai in
centinaia di chilometri.
Quanto dura un volo?
Dipende
dall'autonomia misurata in ore del vostro paramotore fattori influenzati
dalla quantità di carburante a disposizione e dai consumi del vostro
paramotore.
Lo può fare chiunque?
Si, a patto di
seguire un corso di istruzione proposto da un istruttore competente e
(meglio ancora) certificato. Le emozioni del volo sono uniche, e mai
dimenticate una volta assaggiate. Oltre alla preparazione tecnica, non ci
vuole una preparazione fisica particolare. Recentemente, in Italia come
anche all'estero, si sono svolti con successo corsi di volo anche per
persone con handicap fisico.
Come si inizia?
Si dovrebbe sempre
iniziare sotto la guida di un istruttore competente e qualificato; il corso
di istruzione non e' particolarmente lungo. La prima fase dell'istruzione
consiste nel prendere confidenza con l' attrezzatura. Si fa' solitamente sul
piano. Una volta che l'allievo ha imparato a controllare la vela, iniziano
gradualmente i primi stacchetti da terra: 1 metro, 2 metri, 5 metri per una
distanza di volo di 20 metri.... l'approccio e' graduale e controllato. Poi,
i primi voli intermedi, i primi voli veri... E in seguito, nelle parole
profetiche di Leonardo da Vinci: una volta che abbiate conosciuto il volo,
camminerete sulla terra guardando il cielo: perché là siete stati, e là
desiderate tornare
Cosa occorre per iniziare?
Solo la volontà.
La Formazione
E' possibile
effettuare corsi di formazione presso una scuola certificata nel vostro
paese di residenza. nel caso in cui non ce ne fossero, contattateci, un
nostro istruttore verrà direttamente da voi per la formazione di piloti. La
durata del corso teorico-pratico e' di minimo dieci giorni.
ALTRE DOMANDE E RISPOSTE
Questo articoletto é stato scritto con l'intenzione di
rispondere alle principali domande che un osservatore esterno, magari
proveniente dal volo libero in parapendio, solitamente porge o vorrebbe porgere
a chi vola col paramotore, spesso con curiosità e interesse, a volte con
scetticismo, a volte addirittura sentenziando con disprezzo che "quel coso sulla
schiena non lo metterò mai". Questi ultimi non sanno cosa si perdono, gli altri
invece possono andare a leggere qui di seguito, con l'invito a venire a vedere
di persona, sui campi di volo, come sono e come vanno questi attrezzi.
Posso usare l'ala che uso anche in volo libero?
Annosa domanda. La risposta é: forse. Se la tua vela é tranquilla e si gonfia in
maniera esemplare, allora probabilmente sì. In realtà le vele completamente
inadatte al volo motorizzato sono poche: sono quelle che sotto motore innescano
oscillazioni in beccheggio o rollio e quelle che facilmente entrano in stallo
asimmetrico, perché un'azione decisa sul comando contemporaneamente ad una
smotorata può avere esito disastroso. Le altre vele possono essere utilizzabili.
Attenzione però, una vela che si gonfia a fatica o che male asseconda la spinta
del motore in decollo, vi farà presto passare la voglia di volare col motore e
vi darà l'impressione sbagliata che il paramotore sia un attrezzo per chi ha
voglia di tribolare o, peggio, di farsi male. Informatevi quindi, chiedendo a
diverse persone esperte se la vostra vela é adatta oppure no all'impiego
motorizzato, e se non lo é, non abbiate remore: cambiatela ancora prima di
provarci.
Un'ultima annotazione: se la vela che attualmente volate non é il massimo per il
volo motorizzato, ma comunque utilizzabile, potreste accettare un compromesso:
decollare da un pendio e/o con brezza ottimale, la qual cosa risolve molti
problemi. Così facendo, però, si rinuncia alla caratteristica più interessante
di questo mezzo, e cioè la possibilità di volare sempre e dovunque.
L'ala dev'essere grande o piccola?
Altra annosa domanda: dipende dai gusti e da ciò che si vuole fare, nonché dal
tipo di vela. Piloti esperti e sportivi volano ormai con un carico alare che
supera i 5 kg/mq sulla superficie proiettata, mentre principianti e gente più
"tranquilla" rimangono in genere attorno ai 4. Una vela piccola é ovviamente più
rapida e maneggevole, e gonfia con meno sforzo; una vela grande darà meno
grattacapi soprattutto ai novizi in decollo e atterraggio, con velocità più
basse e reazioni più dolci, e permetterà di sfruttare meglio le ascendenze. Se
volate un'ala da volo libero, in linea di massima userete la stessa taglia nel
volo motorizzato, anche sfondando di un dieci - venti chili il limite massimo
ammesso in omologazione. Per inciso, non c'é nessun problema di resistenza
strutturale.
E' meglio una vela tirata o tranquilla?
In generale, tranquilla. Col motore il feeling con l'ala e le possibilità di
controllo sono inferiori che con l'imbrago da volo libero, e non ci sono tutte
queste esigenze di prestazioni in efficienza. Tuttavia, buoni piloti con telai
dotati di basculanti e vele avanzate ben caricate e/o dotate di profili
autostabili possono aspirare a qualcosina in più, ma nemmeno nelle gare si
vedono gli eccessi del volo libero.
E' meglio una vela appositamente studiata per il volo a motore?
Oramai tutte le velerie propongono una o più ali appositamente dedicate al volo
motorizzato, ma non sempre questo è garanzia di un comportamento ottimale. Al
contrario, vi sono vele nate per il volo libero che si rivelano eccellenti.
Comunque, la cosa più importante a determinare la scelta di un'ala è il fatto
che non dia problemi nei decolli in piano e con poco vento. Andando in giro per
i campi di volo e parlando con i piloti, leggendo le riviste specializzate e
provando di persona vi potrete fare un'idea.
I profili autostabili presentano dei sensibili vantaggi?
Rappresentano un modo di volare diverso, occorre comprenderne i meccanismi e
servono motori adeguati per sfruttarli a fondo, ma senza dubbio aprono nuove
strade per chi voglia volare veloce su lunghe distanze. Da sconsigliarsi ai
principianti.
Quanto pesa un paramotore?
Al di là dei dati dichiarati, spesso molto ottimistici, un paramotore pesa dai
venti ai trentacinque chili a secco. Mettetelo sulla bilancia, completo di tutto
ma senza carburante, e per la vostra salute non compratelo se supera i 26 kg per
una corporatura media. Considerate che a questo peso dovrete aggiungere quello
della miscela imbarcata, del paracadute di soccorso ed eventuali strumenti ed
equipaggiamento. Altra questione importante é il consumo: inutile avere un mezzo
leggero se poi per andare in volo occorre caricare dieci chili di miscela.
Per finire una provocazione: pesa sicuramente di meno il paramotore abbinato ad
una vela che non da problemi in decollo, e con la quale si parte al primo
colpo!..
E' molto fastidioso il rumore del motore in volo?
Un paramotore decente produce un livello di rumore tale che é sufficiente un
casco che copra le orecchie per non avere fastidi. Con altri invece sono
necessari tappi o cuffie. In ogni caso, il paramotore é certamente rumoroso, e
che lo sia di più o di meno é importante soprattutto per chi sta a terra,
ovverosia per non disturbare. Ciò che normalmente un vololiberista non
considera, é che questo ronzìo diventa presto per il volatore motorizzato un
suono amico, al pari di un biker fiero del rombo della sua Harley! In un futuro
si spera non lontanissimo, arriveranno anche i paramotori elettrici (molti
prototipi stanno già volando, anche se per ora i costi sono proibitivi) per chi
gradisce un po' più di quiete.
Quale é l'autonomia di volo?
Dalle due alle cinque/sei ore con un pieno (i consumi si attestano, a seconda
dei motori e delle eliche impiegate, della vela, del peso ecc., su valori
compresi tra i due e i quattro litri/ora nel volo livellato). Il che vuol dire,
pressappoco, una autonomia chilometrica dai 60 ai 240 km. teorici. Il giretto
tipico é di un'oretta e mezza, appagante e non stressante.
A quale velocità si vola?
Dai 30 ai 45 km/h di "crociera" per certe vele particolarmente veloci, munite di
trimm. Lo speed system si usa analogamente al volo senza motore, solo che la
calotta rimane un pò più in pressione per via della spinta che ha un effetto
stabilizzante.
Quale é il rateo di salita a tutto gas?
Il minimo indispensabile é +1, un motore decente dà +1,5 costante, un motore
molto potente arriva sui +3, spingersi oltre è sconsigliabile oltre che inutile.
Quale é la tangenza massima?
Dipende molto dal motore, l'aria rarefatta fa decadere rapidamente le
prestazioni dei nostri duetempi. Diciamo che 2000 metri si fanno
tranquillamente, anche se col paramotore, si sa, hanno già sorvolato il Monte
Bianco, ed il record di altitudine è (al momento in cui scrivo) di oltre 6000
metri... e c'è già chi sta pensando di sorvolare l'Everest! Sia chiaro, sono
considerazioni puramente accademiche, la maggior parte del tempo si vola a un
centinaio di metri sulla campagna.
In pratica, è difficile il decollo col paramotore? Serve sempre un pò di
vento, magari un pò di pendenza?
Dipende molto dalla attrezzatura scelta. Con la giusta attrezzatura (e un minimo
di pratica, s'intende!), si decolla in ogni condizione senza problemi.
E' fastidiosa la coppia di rovesciamento?
Specialmente in decollo e salita certi motori molto potenti (comunque non adatti
a chi inizia) si fanno sentire, ma basta prenderci le misure e andarci piano. Il
riduttore meccanico ne annulla quasi completamente gli effetti in accelerazione,
ma pesa un bel pò di chiletti in più dei riduttori a cinghia. In volo livellato
con i moderni telai in genere la coppia è appena avvertibile.
E' meglio avere molta potenza a disposizione?
E' improprio parlare di potenza, più corretto considerare la spinta (la spinta
non dipende solo dalla potenza del motore). Una spinta esagerata, in mani
inesperte, può essere pericolosa. Tuttavia, una buona spinta, facilita molto il
decollo, specie in condizioni difficili (zero vento, fondo pesante, leggera
salita, decollo in quota, ecc.). Contrariamente a quanto si può pensare, motori
con poca spinta non sono più semplici da utilizzare, ma più difficili. Anche in
volo, avere un margine in più aiuta se si devono affrontare lunghe salite,
superare ostacoli o discendenze. A mio avviso, la spinta giusta è di 50 kg per
un pilota leggero, e una sessantina per chi si avvicina ai 100 kg nudo. Andare
oltre ha senso solo per chi vuole volare ad alta quota, o per chi sfrutta ali
molto veloci.
E' meglio un'elica grande o piccola?
Elica grande e motore piccolo é meglio di elica piccola e motore grande! Un buon
diametro non solo è meglio ma, a mio modesto parere, indispensabile. Più spinta,
meno consumi, meno vibrazioni, meno rumore sono i vantaggi di un'elica grande;
meno ingombro, minore coppia di rovesciamento sono i pregi (poco significativi)
di un'elica piccola. L'elica migliore é la più grande che riuscirete a gestire
per la vostra statura.
Attacchi alti oppure bassi basculanti?
Dipende dai gusti: alti danno più stabilità specie in decollo e turbolenza,
basculanti permettono una maggiore sensibilità e un pilotaggio attivo, nonchè un
gonfiaggio agevolato.
E' utile la frizione centrifuga?
Utile ma non indispensabile, a seconda delle gabbie.
E' possibile spegnere il motore per sfruttare le ascendenze?
Domanda tipica dei vololiberisti! E' possibile, solo che generalmente nessuno lo
fa! Per quale motivo? Innanzitutto a motore spento il tasso di caduta si assesta
a valori superiori rispetto a quelli del volo libero, a causa della resistenza
all'aria dell'insieme e del carico alare maggiore, perciò si tende a mantenere
il motore un poco su di giri. Inoltre, vi assicuro, non se ne avverte la
necessità. Volando a motore si fanno cose diverse, si opera in condizioni
aerologiche più tranquille, e a parte la planatina di tanto in tanto, magari
prima di atterrare, il motore rimane sempre acceso.
Attenzione però, questo non vuol dire che non si debbano sfruttare le
ascendenze! Il paramotore é essenzialmente un motoveleggiatore: poca velocità,
poco motore, tanta superficie... Significa che per volare correttamente, specie
in montagna, occorre applicare le stesse tecniche che si utilizzano in volo
libero, solo che il motore lo si mantiene sempre almeno con un filo di gas, per
non fare decadere le prestazioni.
Si può gonfiare alla francese, in presenza di vento?
Se c'é abbastanza vento, é sempre consigliabile, per evitare magari di finire a
terra sulla schiena e rompere qualcosa. Si gonfia con i comandi incrociati e si
trazionano gli elevatori con la sola mano libera.
L'atterraggio presenta maggiori difficoltà?
E' consigliabile spegnere il motore in anticipo per evitare, toccando terra, di
accelerare inavvertitamente a causa di uno scivolone. Il peso in più non da
alcun fastidio, basta farci l'abitudine.
In caso di atterraggio pesante, il telaio incassa il colpo per primo, evitando
di gravare sul fondoschiena del pilota.
Come si imposta la virata?
Con vele maneggevoli non occorrono malizie particolari. Diversamente, se si
vuole un ingresso rapido, specialmente controcoppia, si può avere l'accortezza
di ridurre gas, per poi ridare manetta non appena l'ala si inclina. Fra
parentesi, con vele maneggevoli e motori brillanti si può giocare con la vela al
limite del funambolismo, chiudendo le virate di potenza.
Un appunto particolare per quel che riguarda la turbolenza di scia é doveroso:
col paramotore infatti, a differenza del parapendio, é possibile reincontrare la
propria scia se si gira sempre nello stesso punto. Occhio alle traiettorie
quindi e alla deriva del vento se si vuole fare i "galli" davanti alla ragazze
sulla spiaggia!..
In buona sostanza, é pericoloso il paramotore?
A terra é pericoloso se acceso e non indossato. In volo é senza dubbio molto
sicuro (compatibilmente con la testa di chi lo pratica!). Si vola in aria calma,
prevalentemente in pianura o collina, senza ficcarsi in situazioni difficili per
riuscire a stare sù. Inoltre col motore é più facile rinunciare, in quanto si sa
benissimo che le occasioni per volare non mancheranno, e non v'é alcuna
necessità di andare in volo se la situazione non ci convince o é meno che
ottimale.
Quanto spazio occupa il paramotore una volta smontato? Che tempi richiede per
il montaggio/smontaggio?
Ciò dipende molto dal modello. Ce ne sono alcuni che stanno tutti in una
valigetta e altri che non si smontano affatto, e ci vuole il furgone per
portarli in giro. Comunque sia, il tempo per prepararsi al decollo, tra
montaggio, rifornimento e riscaldamento, preparazione della vela ecc., non
supera i venti minuti. Ciò significa che con due ore a disposizione si fa un bel
voletto di un'ora.
Posso imparare ad usarlo da solo?
Negativo. Anche se siete ottimi piloti di parapendio. Sono poche le cose da
capire a livello pratico, e riguardano per lo più solamente le differenze in
decollo, ma sono importanti. Un istruttore per la formazione teorico/pratica è
indispensabile, oltre che il conseguimento dell'attestato specifico VDS a
motore.
Morale della favola: il paramotore é fantastico! E' il modo di volare più
divertente che conosca, e soprattutto (e questo é il suo asso nella manica) il
meno problematico. Anche coloro che vivono oramai con stress il volo libero e le
sue complicazioni, troveranno nel paramotore la risposta definitiva ai loro
problemi. La possibilità poi di utilizzare la stessa ala per entrambe le
attività é una possibilità eccezionale che vi consentirà di scegliere a seconda
della voglia, del luogo e della giornata, aprendo nuove ed infinite possibilità.
E per finire vorrei aggiungere, il paramotore se sfruttato in tutte le sue
potenzialità, forma i piloti migliori, in grado di applicare indifferentemente
le tecniche del volo a motore e del volo veleggiato.
Buoni voli e felici atterraggi
Davide Tamagnini