PRIMO VIAGGIO "FUORI CASA"
Qualche
paramotorista , vecchio o nuovo che sia, probabilmente sorriderà nel leggere la
cronaca di questo "viaggetto", ma per noi che non ci siamo mai
allontanati dai cieli di casa,
non era la distanza percorsa quello
che ci interessava , ma il volare in posti nuovi, con una meta prefissata e in orari
che non fossero le solite tranquille ore serali.
Siccome
penso che molti altri piloti siano nelle nostre stesse condizioni, magari , la
nostra piccola esperienza può tornare utile a qualcun altro, per cui ecco la
cronaca del:
1°
PARAMOTORTOUR
Ovvero
il nostro primo "viaggio" fuori casa
Domenica
22 Settembre 2003 ore 07-30.
In
decollo,dietro la chiesetta di Gorolo, piccola frazione di Borghi
nell'entroterra di Cesena-Rimini, ci ritroviamo in quattro : Thomas (toncic),
Gilberto (gibo), Maurizio (il proff) e io (giannonevolante), manca purtroppo
Marino (il ciccio), il quinto moschettiere del gruppo, che se la sta godendo in
Sardegna, con la morosa, a volare.
Scaricati
i nostri mezzi ci accingiamo a riempire i serbatoi e ????
come
al solito Gibo non si è portato la benzina e nemmeno l'olio. Poco male , un
paio di sberleffi riferiti , come al solito, ai suoi "gomiti corti" e
poi riempiamo, per quanto possibile a causa di un foro, anche il suo.
Ore
08-05 : decolliamo tutti senza nessun problema e puntiamo subito la nostra meta:
L'Eremo di monte Carpegna, che si intravede in lontananza.
La
giornata sta confermando le previsioni meteo dei giorni precedenti con un cielo
azzurro e libero da nubi ma con il sole che fatica a scaldare il terreno, causa
il fresco della precedente nottata, proprio quello che cercavamo per un bel volo
tranquillo.
Voliamo
lungo la valle in leggera ascesa, per poter scavalcare il crinale che ci separa
dalla valle del fiume Marecchia, che poi seguiremo per un lungo tratto.
Scolliniamo
proprio sulla verticale del Castello di Montebello che, attorniato dal suo borgo
medievale, ci invita a farci un giro attorno, magari riusciamo a scorgere il
fantasma di Azzurrina, una bimba che, dicono, abita il luogo fin dal 1500, poi
lo spettacolo della Valmarecchia ci sprona a proseguire.
Da
quassù
il fiume assomiglia al Piave , con quel suo letto ampio e sassoso ma scarso di
acqua.
All'improvviso
alcuni sobbalzi mi fanno preoccupare, che la giornata si stia già svegliando?
paura
scongiurata , è solo un crinale roccioso che staccandosi ,quasi
perpendicolarmente, dalla cresta principale, ci mette sottovento alla brezza di
monte che ancora ci soffia in faccia.
Da
quì abbiamo deciso di seguire due rotte diverse: io e toncic proseguiamo lungo
la valle fino all'aviosuperfice , ormai in disuso, di Secchiano e da qui
inizieremo la salita ai 1350Mt. della nostra meta; gibo e il proff, dopo aver
scollinato, faranno un traverso sull'altro versante della vallee , da qui,
seguiranno il crinale che li porterà fino in cima.
Iniziata
la salita i nostri motori sono sollecitati quasi al massimo, ma non gli diamo
tregua, fino a che non superiamo il monte delle antenne , sopra al paese di
Villagrande.
Sotto
di noi scorrono le piste da sci,i pascoli, con il bestiame ancora nei prati, e
bellissimi boschi.
Per
me , appassionato di falconeria , è una gioia volare sopra ad uno splendido
Astore che poi sparisce, a incredibile velocità, nel fitto del bosco.
A
questo punto il volo , che fino ad ora si è sviluppato sul versante nord-ovest
del crinale, si sposta su quello sud-est , e qui
le cose cambiano un po',
perchè il sole è già da un paio di ore che scalda, per cui troviamo le prime
termiche , con rispettive turbolenze ,ma non ci preoccupiamo
più
di tanto perchè ormai siamo alla quota necessaria e i prati dell'eremo sono,
come si dice in romagna, a un " tiro di schioppo".
Il
primo a portarsi sull'atterraggio è gibo, io da dietro lo seguo con lo sguardo
e ?? è pazzo?? ma che fa?? -
punta il leggero pendio che ha davanti, con il vento da dietro, e atterra , si
fa per dire, in salita !!!
Vedo,
chiaramente, un pezzo della sua
elica rimbalzare a più di dieci metri dal suolo, ma non fa in tempo a ritoccare
che gibo è già in piedi che si sbraccia, per farmi capire che va tutto bene.
Io
mi trovo in un ampia termica proprio sopra ai prati, anche con il motore al
minimo salgo a +2, inclino la vela e comincio dei 360°, sempre più stretti, finchè anche il vario non mi conferma
che
sto scendendo, ma all'improvviso il motore si spegne e , come se non bastasse,
la termica mi abbandona in una forte discendenza che non mi lascia altro tempo
se non quello di portarmi su una zona pianeggiante e atterrarci sopra, con il
vento leggermente da dietro.
Anticipo
lo stallo , faccio qualche passo di corsa e???
mi va "grassa", me la cavo appoggiando un ginocchio per terra
senza nessun danno.
Non
so se il motore si è spento perchè a causa dell'inclinazione non arrivava più
carburante, o perchè, a causa della differenza di quota con il decollo, si sia
scarburato, comunque dovrò controllare.
Toncic
e il proff, dall'alto della loro esperienza, atterrano in maniera impeccabile, e
altrettanto impeccabilmente non tardano a prenderci per il cu....
.
Gibo
ci racconta che , per paura di rimanere senza benzina, aveva una gran fretta di
atterrare ma quando ha cercato di spegnere il motore , si era stretto talmente
il Joestic del comando gas ,che non riusciva a raggiungere il pulsante di
spegnimento, perciò ha lasciato i comandi e a cercato di spegnere con la mano
sinistra, ma si è trovato il pendio davanti e !!?? patatrac.
Gli
è andata bene. Noi dal canto nostro ci siamo comportati bene e abbiamo fatto
finta di credergli.
Giusto
il tempo di portare vele e motori davanti al rifugio , che arriva la Giuliana,
bella e paziente (molto paziente) compagna del proff e , purtroppo per lei,
sorella di gibo, che con il furgone ci fa da assistente, portandoci la benzina
per il ritorno e le sellette per il volo libero,
proprio
così , per il volo libero , perchè qui:
si volaaaa .
Dopo
aver messo qualcosa sotto i denti (splendida e faraonica grigliata mista con
tanto di verdure gratinate, per stare leggeri) , andiamo in decollo dove il
proff ci dà l'ennesima lezione , facendo uno splendido volo oltre i 2100Mt.
(qui è molto raro). Noi , forse appagati del volo mattutino o forse mortificati
dal volo del froff , non stacchiamo nemmeno i piedi da terra e passiamo il tempo
aiutando diversi deltaplanisti, di San Marino, giunti in decollo.
Dopo
aver effettuato il recupero ai tre piloti di deltaplano, che come scopriremo
solo in seguito non si meritavano, cominciamo a pensare al ritorno, ma si sa ,
una chiacchera tira l'altra e ,quando ci ritroviamo pronti ????
il vento stà girando!!
Ci
spostiamo , dopo un tentativo di decollo riuscito solo al proff (il solito), su
di un prato con più pendenza e dopo folli corse, anche quasi in salita (vedi
toncic), riusciamo a decollare.
Il
ritorno , con il vento da dietro che spinge, è molto più veloce ed "
economico" anche perche la quota è a perdere.
La
restituzione è forte un pò dappertutto e si fatica a scendere, ci tocca
cercare le rare discendenze che il tardo pomeriggio offre. Il sorvolo del
bellissimo castello di San Leo ci fa venir voglia di fare un salto anche a San
Marino,c he si vede in lontananza, ma poi decidiamo di "tenerla" per
un altra volta.
L'atterraggio
a Gorolo è quanto di più "aereonautico" mi sia capitato, con
l'avvicinamento guidato , nelle prime ombre della sera( Nik Karter) , dalle luci
dei lampioni che costeggiano tutto il prato e lo fanno assomigliare ad un vero
aereoporto, io nel caso, vista la stazza, sarei
un
C130 , carico.
Dopo
una trentina di minuti, arrivano gibo,Giuliana e ?????
Nevio (innominato), chiamato così perchè quando lo si ricorda , arriva
sul telefonino la sua richiesta di recupero dai più impensabili angoli del
pianeta. Lo hanno caricato , sulla via del ritorno, dopo che i suoi
"colleghi" deltaplanisti ,di cui sopra, gli hanno negato un , seppur
comodo, recupero.
Notate
bene ; l'innominato era partito nel primo pomeriggio nondimeno che dal Cucco!!!
La
giornata si è conclusa senza altre sorprese, con la promessa di ripeterla
presto verso un altra destinazione,
o ristorante che dir si voglia, e coinvolgendo altri piloti del nostro
club(Pericolo generico) o quanti vogliano partecipare.
Mi
rimane il sogno di una andata di 2 o più giorni al Lago Trasimeno in occasione
della Festa dell'Aria . Se continuiamo cosiì chissà ?? forse un giorno ???
Allego
le indicazioni tecniche del viaggio e dei luoghi.
DECOLLO
: GOROLO (FC) Mt. 110 esposizione
Varie
ATTERRAGGIO
: EREMO DI MONTE CARPEGNA
Mt 1350
DISTANZA
IN LINEA . 33 Km
TEMPO
ANDATA : ORE 1-15
TEMPO
RITORNO: ORE 0-50
VOLO
LIBERO DECOLLO : Mt 1400
ESPOSIZIONE
: SUD-EST
VENTI
: SUD EST in regime di
alta pressione
CENTRALINA
: 335-7009260
by
Sbrighi Gianni
47023 Cesena tel
3355220820