RACCONTO
Obiettivo Grigna !
di Enrico Casolari
E’
una meravigliosa domenica di Dicembre e di buon mattino chiamo il mio amico
Aurelio. “Cosa facciamo oggi?”, gli chiedo. “Boh...”. e’ la risposta,
“le condizioni sono ottime... dai, facciamoci un bel volo!”.
“Senti”, suggerisco, “perche’ non andiamo in volo al Cornizzolo e ci
ritroviamo all’atterraggio?”. E lui: “Beh... si’, va bene, ma poi siamo
a corto di benzina per il rientro...” Per inquadrare meglio la situazione,
dovete sapere che io abito a Brugherio, nelle vicinanze di Monza (Milano),
mentre Aurelio abita a Capriate, presso Trezzo d’Adda, a meta’ strada fra
Milano e Bergamo.
Facciamo quattro rapidi conti al telefono. Dunque, io devo coprire circa 30 Km
di pianura, il che’ significa che col mio Top 80 vado e torno senza problemi.
Lui invece ha da coprire quasi 35 Km, e col suo “Solo” potrebbe non farcela.
Inoltre, una volta che siamo in una zona cosi’ bella, non mi voglio perdere lo
spettacolo di un volo sopra la cima del Cornizzolo, e magari oltre...
Risulta chiaro che dobbiamo rifornirci, ci sara’ pure un distributore non
molto lontano....
Si’, va be’...”, esita Aurelio, “ma io non posso togliere il serbatoio
per andarlo a riempire...”
Segue una pausa di silenzio imbarazzato, poi uno sprazzo di luce: “Sai cosa
facciamo?”, esclama lui trionfante, “mi porto una tanica di plastica vuota e
con questa andiamo a rifornirci!”. Diavolo
di un Aurelio, questa si’ che e’ bella... in volo con una tanica da 10 litri
legata davanti al seggiolino!
Io intanto mi vesto pesante, sottocalze e sottoguanti in microfibra, tuta
pesante e guanti da sci, passamontagna, ecc. Faccio il pieno ed alle 11 vado in
volo, dal praticello sotto casa.
Il volo e’ veramente liscio, in questa fredda e tersa giornata invernale. Mi
sento in radio con Aurelio, che mi comunica la sua posizione. Se tutto va bene,
dovrei incontrarlo poco prima del Cornizzolo... Eccolo infatti, che si staglia
nettamente sullo sfondo delle prealpi imbiancate. Lo lascio avvicinare e gli
scatto delle foto.
Nella
piu’ bella, si nota chiaramente il M. Cornizzolo, giusto sotto la sua vela,
con alla base la famosa “cava”, quella che tante volte mi ha salvato la
giornata riportandomi in quota, nei miei voli in libera... Piu’ a destra
invece troneggia in lontananza, tutto bianco e invitante, il gruppo delle Grigne,
formato dalla “Grignetta, 2200 m e dal “Grignone”, che coi suoi 2400 metri
domina tutta la zona.
Ma l’incanto non dura molto e ben presto mi risveglio dai miei sogni, con la
mano tutta gelata mentre, senza guanto, regge ancora la macchina fotografica...
Aurelio mi sorpassa, con la sua vela piu’ veloce e fila diritto verso il
Cornizzolo. Dopo un po’ lo sento in radio: ” Enrico, ho raggiunto
l’atterraggio ed ora sorvolo la zona in cerca di un distributore...” .
“Ottimo”, gli rispondo, “fammi sapere cosa trovi...” E poco dopo:
“C’e’ un benzinaio poco lontano e ho visto che fa servizio 24 ore...”.
Ah, gia’... oggi e’ domenica!
Poco dopo atterro anch’io, dopo quasi un’ora di volo, come da previsioni.
Faccio appena in tempo a raccogliere la vela ed uscire dalla zona di atterraggio
che il buon Aurelio e’ gia’ di ritorno con la provvidenziale scorta di
benzina.
Grazie Aurelio!
Versiamo
“equamente” gli 8,5 litri (10 Euro) nei nostri serbatoi (lui consuma di
piu’...) e quindi, tra lo stupore dei piloti presenti (avvezzi a vedere
atterraggi in quel posto e non... decolli!), ce ne torniamo in volo.
Avevo osservato come tutte le vele partite dal Cornizzolo fossero planate
miseramente a valle. “Ah si’... condizioni piatte, eh?” mormoro io. Bene,
non aspettavo di meglio. Comunico ad Aurelio la mia intenzione di risalire fino
alla vetta del monte.
Cosa che facciamo senza problemi, solo che il mio amico, penalizzato da meno
potenza al motore, sperava di sfruttare qualche aiuto termico... Invece, niente!
Siamo qualche centinaio di metri sopra la croce quando gli lancio in radio la
mia... “proposta indecente”...
“Senti, ora che ci siamo riforniti, perche’ non ce ne andiamo verso le
Grigne?” gli dico in
un momento in cui io mi trovo gia’ da quella parte... Beh, insomma, io sono
piu’ lento in volo e dovro’ pure giocare un po’ d’astuzia, no? Aurelio
accetta con piacere ed allora mi metto in leggera salita e punto verso Lecco.
Il percorso si fa impegnativo. Da una parte ho il lago di Lecco e dall’altra
la citta’... Brrr, una vista che mette i brividi, non bastasse il freddo! Non
riesco ad immaginare un atterraggio d’emergenza in quella zona, mentre ad
occhi sbarrati osservo questo lago dalle acque scure, profonde ed infide, che
lentamente mi sfila sotto... Meno male che ho una buona quota!
Forse e’ proprio per ritrovarmi in una zona piu’ familiare che prendo a
destra ed imbocco la Val Sassina, bellissima, punteggiata di bianchi paesini e
verdi pascoli... Nel frattempo Aurelio mi sorpassa e quando sono sopra ai Piani
Resinelli, famoso luogo di ritrovo per le mie escursioni alpinistiche, lo sento
in radio:” Enrico, non riesco a salire, il mio motore non ce la fa’ piu’...”.
Dannazione, da tanto tempo sognavo questo volo fino alla cima della Grignetta ed
ora che e’ alla mia portata, non voglio prorio rinunciarvi! “Senti
Aurelio”, gli rispondo, “vorrei prorio tentare di salire fino in vetta...”
e lui: “Va bene, auguri e arrivederci al Cornizzolo!”.
Stringo i denti, anche per il freddo che si fa piu’ intenso man mano che
guadagno quota, e chiedo al motore di fare un ultimo sforzo. Lo porto all’80%
della potenza e, orecchi tesi a percepire ogni minimo problema, mi concentro
sulla quota del mio vario: 1600 metri... 1800... 2000...
All’improvviso il motore ha un calo di potenza. Problemi di carburazione? Che
stia surriscaldando? Beh, beato lui, io sto invece gelando! Comunque, gli
concedo una tregua, lo tengo a bassi regimi per un po’ e poi via di nuovo...
“Alta quota...”, vado rimuginando, “aria rarefatta, il motore rende
meno... l’elica spinge meno... la vela porta meno... Dannazione, tutto
congiura contro di me!”. Ma intanto la cima si avvicina, sono molto
emozionato... e’ tutta innevata... ed eccola finalmente sotto di me! Per la
miseria, 2200 metri, un mio record in paramotore!
Okay, questo mi basta. Solo allora mi accorgo di quanto sia infreddolito, sto
trrrremando ttutttttoooo.. Riduco potenza ed inizio la lunga planata verso
l’atterraggio.
Lecco si
presenta di nuovo sotto di me ma questa volta preferisco passare la citta’
piuttosto del lago, tanto sono alto e non ho bisogno del motore. Lascio il M.
Barro alla mia sinistra, punto il Cornizzolo ed infine raggiungo Aurelio a
terra. Si complimenta con me, mette la poca benzina rimasta nel suo serbatoio (a
me non serve), nasconde la tanica nei rovi – gia’... non si sa’ mai...
buona per la prossima volta! – e quindi uno dopo l’altro decolliamo, facendo
rotta verso casa.
Dopo mezz’ora ci sentiamo per l’ultima volta in radio. “E’ stato bello,
eh? Ciao ed alla prossima!”.
Enrico